Le aziende sono come delle navi.
Sono composte da una parte materiale e da un gruppo di persone che le dirige e le guida.
In cima vi è sempre e sempre vi deve essere un "capitano". Ovvero una figura che riassuma tutto lo spirito
dell'azienda.
La nave deve essere diretta da UNA persona.
Questa è generalmente il proprietario o il creatore dell'azienda. Solo nelle grandissime aziende non vi è coincidenza fra chi dirige
la nave e chi l'ha creata. Ma questo è un altro discorso che magari approfondiremo in un altro articolo.
Per navigare bene, in sicurezza e con profitto, occorre avere una rotta.
La rotta è un percorso stabilito che permette alla nostra imbarcazione di uscire dal porto di partenza e arrivare sana e salva al
porto di arrivo. Che altro non è che la propria meta.
Avere un piano di azione (quindi una carta in cui sono
indicati con precisione i margini di spazio entro i quali ci muoviamo e i potenziali pericoli da evitare con una traccia del percorso che è ipotizzabile fare) è quantomai una azione di successo
per chi decide di intraprendere una attività imprenditoriale.
E sebbene questa sia una di quelle frasi che neppure un pazzo si sognerebbe di mettere in discussione o su cui polemizzare,
vedremo all'atto pratico che viene disattesa dalla maggior parte di degli imprenditori o dei lavoratori.
E' veramente facile vedere come moltissime aziende aprano i battenti con una vaga idea del mare in cui dovranno navigare. Non
conoscono le correnti principali e quelle secondarie, le caratteristiche stagionali del meteo e delle avversità atmosferiche, il traffico, le secche o le coste in cui ripararsi.
Non misurano la distanza fra il porto di partenza e quello di arrivo e spesso caricano meno rifornimenti di quelli necessari. O meno
personale. O troppo personale o troppi rifornimenti.
Fare un piano di azione e adottare una strategia aziendale può sembrare una cosa che solo le GRANDI aziende debbano fare. E
che un piccolo negozio o una ditta individuale possono permettersi di non fare. Quasi fosse un acquisto di lusso riservato a ricchissimi principi di alta nobiltà.
La realtà è che un piano d'azione serve tanto alle grandi aziende (per dimensioni e complessità) che alle piccole. A queste ultime
per i motivi inversi che alle grandi. La loro dimensione ridotta, che spesso coincide con il titolare e pochissimi collaboratori, è causa di un governo della nave basato sugli umori del
giorno. Salire su questa barchetta è come andare allo sbando. Non si sa mai veramente cosa si debba fare.
E anche se l'attività fosse composta da una sola persona, è probabile che il titolare possa litigare con se stesso. O dimenticare
delle funzioni, o perseguire scopi e mete contradditorie e in opposizione.
Fare un piano d'azione potrebbe spesso consistere in poche righe ben scritte.
Può consistere in un piano complesso dotato di studi, analisi, grafici e programmi dettagliati.
Sono i 2 estremi della situazione.
Ma un piano, per quanto concepito male, redatto grossolanamente e attuato in modo superficiale sarà sempre meglio di NESSUN PIANO.
Ma un piano, per quanto concepito male, redatto grossolanamente e attuato in modo superficiale sarà sempre meglio di NESSUN PIANO.
Perchè un piano concepito e attuato male può sempre essere corretto. C'è qualcosa su cui lavorare.
Quando non c'è strategia o piano, si è in balia della fortuna o degli eventi.
Quando non c'è strategia o piano, si è in balia della fortuna o degli eventi.
Ogni tanto si approda da qualche parte, anche se non era il posto che stavamo cercando o verso cui volevamo andare.
Ma in India dicono una cosa molto divertente che ci pare giusto inserire qui. Loro dicono:
"Quando non sai dove andare, qualsiasi strada è quella giusta......"
Se volete avere maggiori dati su come si crei un piano o una strategia o volete avere un parere sui vostri piani, contattateci per una consulenza gratuita e senza impegno.
Potrebbe essere il primo gradino verso la meta che intendete raggiungere.
Grazie per l'attenzione.
Alessandro Scarfò
fonte orioginale: http://dirigereaziende.learningschool.it/2014/06/conoscere-per-vincere-avere-un-piano-di.html